giovedì 22 settembre 2016

Tokyo Mirage Sessions #FE, il Wii U può darci ancora qualcosa di buono!

Ma cosa sta succedendo in questo settembre? Paperetta del mese a parte, pare che questo mese sia monopolizzato dai videogiochi della serie Persona! E come diceva la nostra cara Rhaenys nella sua anteprima dedicata a Persona 5 (la trovate QUI), oggi siamo qui per condividere con voi le mie impressioni su Tokyo Mirage Sessions #FE, che non è proprio un gioco della serie Persona ma quasi, ci arriveremo a breve.


In realtà sarebbe proprio sbagliato parlare di Persona in questo caso (ma mi avrebbe rovinato l'introduzione) in quanto il gioco di cui andrò a parlare tra breve è un crossover tra Shin-Megami Tensei, di cui Persona è a sua volta uno spin-off, e Fire Emblem, famosissima serie targata Nintendo di GdR strategici. La notizia di questo crossover girava già dal lontano 2013 con qualche teaser che, però, lasciava intuire ben poco. La conferma vera e propria, tra la gioia dei fan più accaniti, è avvenuta più o meno a inizio 2015 quando, durante un Direct, Nintendo mostrò un trailer del gioco senza però svelarne il titolo, che venne rivelato durante l'E3 di quell'anno.


Abbiamo parlato di crossover, ma è corretto usare questo termine?
Partiamo dalla definizione (fonte Wikipedia): Crossover è un termine di derivazione anglofona che significa "accavallare". Nello specifico: episodio di una fiction televisiva, di un film o di un videogioco in cui la cui trama si intreccia con uno o più episodi di un'altra serie.
Ci si aspetterebbe quindi che protagonisti già noti di una serie condividessero un'avventura con i protagonisti già noti dell'altra serie, come ad esempio succede nella miniserie a fumetti Assimilationin cui l'undicesimo Dottore incontra l'equipaggio di Star Trek The Next Generation (se non parlo di Doctor Who non sono contento).
In questo caso però non è così, i protagonisti di Tokyo Mirage Sessions #FE (che da questo momento in poi chiamerò solo Tokyo Mirage) sono infatti del tutto inediti e creati appositamente per questo gioco.
Allora che cosa si "accavalla" in questo titolo tra Shin-Megami Tensei e Fire Emblem? Eh, bella domanda! E la risposta è un po' ingarbugliata. Non avendo mai giocato ad un titolo della serie ammiraglia di Shin-Megami Tensei mi è difficile capire cosa possa aver preso Tokyo Mirage da quest'ultima, tuttavia se prendiamo in analisi la serie spin-off Persona è facile notare che le somiglianze ci sono eccome, cominciando dai protagonisti che non vivono in qualche reame fantastico pseudo medievale ma nella reale Tokyo contemporanea. 

Come i protagonisti di Persona ogni personaggio giocabile di Tokyo Mirage ha un'entità che lo guida e gli fornisce i poteri in combattimento, questi personaggi sono il tassello di congiunzione con Fire Emblem. Alcuni nomi sono presi dalla serie di Nintendo così come le classi a cui appartengono e le eventuali evoluzioni, la più famosa è senza dubbio il Pegasus Knight, classe caratteristica della serie Fire Emblem. Quindi, tirando le somme, a grandi linee abbiamo di fronte un gioco molto simile a Persona (anche se semplificato) con alcuni riferimenti a Fire Emblem, un po' poco a mio avviso per considerarlo un crossover. Si ok, ci sono alcune chicche come la musichetta che accompagna il level-up che è la stessa che possiamo sentire in Fire Emblem ma non è abbastanza, secondo me! 
Questa cosa infatti ha fatto storcere non poco il naso ai fan di Fire Emblem che si aspettavano qualcosina in più, insomma un apporto maggiore da parte della propria serie preferita. Dall'altra parte, però, i fan di Persona (o comunque di Shin-Megami Tensei) non sono rimasti completamente soddisfatti avendo comunque tra le mani un gioco che non gode della stessa profondità di un titolo della loro saga prediletta. Per quel che mi riguarda apprezzo entrambe le serie ma non mi reputo un fan sfegato di nessuna delle due e l'esperienza di questo Tokyo Mirage l'ho vissuta bene, mi ha fatto piacere riconoscere qualche riferimento e tutto sommato è un gioco che mi è veramente piaciuto, nonostante la trama.



Lo so, è strano leggere qualcosa scritto da me che afferma che promuovo un titolo nonostante non abbia apprezzato la trama. Se seguite lo Stagno saprete bene che per me la trama è fondamentale sia se stiamo parlando di un film, di un videogioco, di un fumetto, di un libro o di una serie TV. La trama per me è tutto ma questo Tokyo Mirage, evidentemente, è l'eccezione che conferma la regola. Poi, diciamoci la verità, la trama non è che sia proprio brutta, è che ambientata in un mondo che non mi appassiona più di tanto: quello delle idol giapponesi.
I protagonisti sono un gruppo di ragazzi che, appunto, tramite un'agenzia lavorano nel mondo dello spettacolo. Segretamente sono anche dei Mirage Master, cioè sono in contatto con delle entità che gli fornisco i poteri necessari per fronteggiare i Mirage, delle creature che minano a rubare il talento dei cantanti, ballerini, attori ma anche registi, fotografi, presentatori per poter, come sempre, impossessarsi della Terra!
Il gioco è suddiviso in vari capitoli in cui i Mirage prendono di mira uno sventurato di turno, impossessarsi del suo corpo e rubare il talento, il Performa, delle persona con cui lavora. Quest'ultimo ci aspetterà a fine dungeon dove, dopo aver affrontato svariati mostri e qualche rompicapo potremo affrontare il boss e liberare quindi il malcapitato artista. Il mondo dello spettacolo è sempre ben presente anche nel sistema di combattimento, infatti le mosse speciali non sono altro che dei balletti o delle canzoni interpretati dai nostri eroi, con effetti sui nemici che possono variare dal danno fisico al danno magico fino alle classiche alterazioni dello stato come veleno, charm o diminuzione della difesa e quant'altro.
Le animazioni sono realizzate davvero bene e, una volta che si è presa un po' di mano col sistema di combattimento, l'esperienza di gioco è davvero molto divertente ed appassionante. Vi ritroverete infatti a provare le diverse combinazioni di Session, il sistema di combo tra i vari protagonisti, anche solo per verificare quale sia la più adatta al boss di turno.

Come non potervelo consigliare allora? Se possedete un Wii U è un titolo che non può mancare nella vostra collezione, soprattutto se amate i JRPG dallo stampo classico, ad esempio non ci sono i salvataggi automatici e il Game Over vi riporterà direttamente alla schermata del titolo.
Io vi saluto e vi ringrazio! Alla prossima cari amici dello Stagno!




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